Non vogliamo Alitaglia due !!!

Domani viene varato da enel il piano per portare la fibra, insieme ai contatori, nelle aree più ricche del paese in concorrenza con telecom. Nel contempo apprendiamo dalla stampa che la nuova proprietà di telecom starebbe per varare un piano di esuberi pari a 17.000 lavoratori (pari alla la popolazione di todi).

Come se non bastasse abbiamo appreso dai giornali che l’ex dirigente massimo di Telecom Italia Open Access il “signor” Paggi è passato direttamente da Telecom a ENEL per guidare il settore strategico della fibra !

In tutto questo marasma ci sembra che il governo Renzi si stia schierando decisamente verso una delle due parti in concorrenza, certamente non Telecom. Insomma ci sono tutte le caratteristiche affinché si possa creare un caso simile a quanto accaduto con Alitalia(= Alitaglia): una compagnia di bandiera valida e qualitativamente eccellente trasformata in una succursale estera.

Anche Telecom infatti era un gioiello nazionale con una qualità del servizio, reso a tutta la collettività, eccellente e tra i migliori d’Europa. Poi la scelta scellerata della privatizzazione effettuata dal governo dell’epoca, tramite alcuni “capitani coraggiosi” che, prendendo in prestito dalle banche ingenti capitali per l’acquisto della società, hanno creato una mole di interessi passivi da soffocare l’azienda stessa.

Ora, dopo vari passaggi di mano “stranieri” della proprietà, la Telecom si trova nel bel mezzo di una tempesta che rischia di farla affondare. Infatti Telecom, oltre che ripassare in mano straniere, rischia di trovarsi ridotta all’osso, sia come progetti che come dipendenti. Insomma, invece di svilupparsi, si intravvede una sorta di ritirata dal mercato delle TLC, destinata a creare una marea di disoccupati e di vedere svanire l’unica azienda di telecomunicazioni d’ Italia.

Crediamo che l’intervento del governo non debba risolversi con qualche ammortizzatore sociale che a questo punto non ha più alcun significato. Sta ai lavoratori proteggere il posto di lavoro e mobilitarsi a difesa della tenuta e dello sviluppo dell’azienda. SNATER è pronto alla mobilitazione a difesa dei posti di lavoro e di Telecom Italia quale patrimonio nazionale.

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2016-04-06-snater-nazionale_comunicato_non-vogliamo-alitaglia-ii