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SIP/TELECOM/TIM Addio

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Qualche giorno fa e’ arrivata la comunicazione ufficiale di Confindustria sulla separazione della rete: Net.Co passerà in FiberCop per poi confluire in un un’azienda non meglio specificata di nome Optics Bidco; riportiamo fedelmente la comunicazione di Confindustria che “definisce” la societa’ Optics Bidco “veicolo societario indirettamente controllato in maggioranza da fondi e/o altri veicoli la cui gestione e amministrazione e’ affidata a talune societa’ controllate di KKR & Co. Inc.” Questa confusione societaria, questa melma finanziaria puo’ rassicurare i lavoratori? Optics Bidco che cosa e’?
Eppure tutti zitti, silenti, tutti a inneggiare per questa “grande e magnifica” operazione! Ma della fine di 36mila lavoratori (e conseguenti
famiglie), come sempre, non interessa a nessuno, nessun organo di informazione ne parla.

Questa operazione sancisce la fine dell’azienda per come l’abbiamo conosciuta: Sip, Telecom Italia, Tim, un’azienda che ha fatto la storia delle telecomunicazioni, che era la 5^ a livello mondiale, presente in 30 paesi (adesso sono 3, Italia, S.Marino e Brasile). Sviluppata dallo Stato Italiano, dalla collettivita’, quindi da tutti noi cittadini prima ancora che dipendenti, a un certo punto della sua storia, e’ stata svenduta per logiche tanto di mercato quanto politiche. Regalata ai filibustieri della finanza (osannati come “Capitani Coraggiosi”) acquistata a debito, per poi riversare questo debito “monstre” nelle casse aziendali, ipotecandone così la rovina finanziaria. All’epoca questa privatizzazione fu chiamata “la madre di tutte le privatizzazioni”, applaudita ed osannata dai media e dagli SSF.
Ora siamo giunti al termine, con un futuro che definire incerto e’ ottimista, visto che un’operazione del genere non e’mai stata fatta. Nel resto d’Europa gli stati si tengono stretta parte delle compagnie telefoniche “di bandiera”, compagnie che tendono ad aggregarsi, a compattarsi; in Italia invece si fa l’opposto, si scinde, si separa, si divide.

E per fortuna che questa operazione di distruzione e’ stata portata avanti da “Uno di noi”, chissa’ cosa sarebbe accaduto se fosse stato “Uno di
loro”.

Ma oltre al danno, la beffa: quindici e piu’ anni di riduzione salariale con varie CdS e CdE firmate senza battere ciglio dai SSF, con la scusa del “mantenimento del perimetro occupazionale” con stipendi ridotti mangiati dall’inflazione. E il “perimetro”? Il perimetro e’ andato a farsi
benedire, a dimostrazione del fatto che oramai gli SSF non sono piu’ neanche un sindacato concertativo, sono diventati un sindacato “sottomissivo” (perdonate il termine), meri firmatari dei voleri dell’azienda: l’azienda ordina, i SSF fanno un po’ di finta opposizione, ma alla fine umilmente obbediscono.

Snater cerchera’ di tutelare i lavoratori al meglio, sapendo benissimo che questa operazione di smembramento non ha precedenti. Chi vi promette o fa rassicurazioni sul futuro… consideratelo alla stregua delle previsioni del Mago Zurli’ o Mago G, lo spessore e’ quello.

Scarica il comunicato: 2024/06/24.06.06-Sip-Telecom-Tim-Addio_1.pdf

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