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Codice Etico? Fake! Solo Propaganda

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DEFINIZIONE AZIENDALE SULLA SALUTE: Salute non è assenza di malattia, ma uno stato di completo benessere Fisico e Mentale.

DAL CODICE ETICO: Le nostre persone rappresentano il più grande patrimonio di cui disponiamo. Consapevoli di tale ricchezza, ci impegniamo con assiduità a preservare un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo, equo e stimolante, in un quadro di rispetto dei diritti dei lavoratori, ponendo al centro del nostro agire la dignità della persona.

Diversità e Pari Opportunità: Combattiamo ogni forma di discriminazione, improntando le relazioni lavorative all’insegna della correttezza, dell’uguaglianza e dell’equità. Tuteliamo e valorizziamo le nostre persone, nel rispetto delle diversità e delle individualità di ciascuno, considerate una preziosa ricchezza da preservare e valorizzare.

Bilanciamento Vita-Lavoro: Crediamo fermamente che l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata costituisca elemento determinante per la serenità e la performance delle persone. Nella medesima prospettiva, promuoviamo il lavoro agile.

Dopo queste premesse… IL FATTO:

Erica (nome di fantasia) vive da anni un difficile disagio psicofisico. La sofferenza mentale può essere molto più forte di quella fisica. A volte, per liberarsi da questa sofferenza, si arriva anche al suicidio.

Nei 2 anni e mezzo di lavoro remotizzato per pandemia, Erica ritrova un equilibrio. Le malattie si azzerano rispetto al passato e aumenta ulteriormente la sua produttività.

Quando TIM decide di far rientrare i lavoratori in sede, rimane sorda alle richieste SNATER di prevedere un LA 5 su 5 su base volontaria, e tendenzialmente restia a gestire i casi di comprovata difficoltà.

Erica però è comprovata e ottiene il Telelavoro Gestionale concesso per motivi di salute fino al 30 giugno 23.

All’approssimarsi della scadenza, solo al pensiero del rientro, cominciano a riaffiorare ansie, preoccupazioni e disagi, certificati da uno specialista che prescrive il lavoro agile 5 su 5 e di evitare spostamenti con mezzi pubblici e/o privati.

Erica, contatta il gestore HR per fargli presente il disagio, inviargli il certificato e chiedere il proseguimento del LA agile 5 su 5.

Con totale assenza di empatia le viene risposto che il certificato non serve inviarlo perché tanto non verrà considerato ma che anzi si prepari a rientrare in sede.

Ma il gestore va oltre e le propone come soluzione un licenziamento incentivato.
La lavoratrice sconvolta e in lacrime ci contatta.
Chiediamo un incontro alle R.I. territoriali per denunciare l’inaccettabilità dell’accaduto e perché le si proroghi il telelavoro gestionale.

RI ascolta e prende tempo in attesa della proroga in materia di lavoro agile.

Ci rassicurano che a proroga firmata dal governo, Erica verrà fatta rientrare nella casistica dei Fragili e le verrà concesso lo S.W. 5 su 5

La legge viene approvata il 3 luglio, ma il gestore HR anziché contattare Erica per dirle non ti preoccupare, lavorerai da casa intanto fino a fine anno, la contatta solo per ritoccare al rialzo l’offerta per uscire da TIM. Il messaggio è chiaro: Erica è indesiderata.

Una persona in disagio psichico ha una ridotta intelligenza emotiva e una ridottissima capacità negoziale.

Erica si è sentita umiliata, respinta, indesiderata al punto che l’unica reazione possibile è stata quella di accettare e andarsene da questa azienda bipolare. Da un lato gli annunci digitali di un azienda apparentemente inclusiva e attentissima alle persone, dall’altro la cruda realtà dei fatti.

SNATER VENETO stigmatizza questo ignobile comportamento così come ha già fatto in diretta durante il Coordinamento Nazionale del 19 luglio u.s.

https://www.youtube.com/watch?v=1tna85Xj62c

Un Coordinamento in cui TIM ha unilateralmente deciso che 1000 colleghi di Enterprise, in via sperimentale faranno agile 5 su 5 fino alla fine di febbraio 2024 con la motivazione, già nota dal periodo pandemico, che in agile le malattie si riducono del 65% a beneficio dei KPI sulla produttività.

Cosa che SNATER sostiene da sempre a tutti i tavoli di Coordinamento dove abbiamo chiesto e chiediamo di prevedere l’opzione volontaria di un Agile 5 su 5. TIM ha sempre detto NO.

Adesso l’azienda cambia idea e si sveglia con questa sperimentazione per 1000 persone.

Al di la di quali siano le reali motivazioni che hanno spinto l’azienda a questo passo, questa è la dimostrazione che lavorare in Agile 5 su 5 e bene si può fare.

Si può fare…per tutti…ma…NON PER ERICA.

Deplorevole il comportamento del gestore HR.
Deludenti le RI territoriali.
Totalmente incapaci di cogliere un’opportunità.
Lo terremo bene a mente.

Scarica il comunicato: Comunicato-RI-e-LA.pdf

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