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La realtà virtuale di TIM

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Nelle ultime settimane è capitato di leggere articoli web o di quotidiano che descrivevano l’azienda tim come perfetta nell’affrontare l’emergenza Covid-19.
I lavoratori sanno benissimo che non è andata così!
Fin da subito c’è stato il mancato presidio delle tematiche di sicurezza sui territori, con la scarsa informazione affidata unicamente alla intranet aziendale; i lavoratori disorientati chiedevano “lumi” agli RLS (per altro inizialmente snobbati dall’azienda) per avere istruzioni di comportamento.
Nei call center mancava il minimo indispensabile per garantire l’igiene dei lavoratori, a partire dalle postazioni appiccicate, la scarsa pulizia di ambienti di lavoro, mancanza di gel igienizzanti, disinfettanti, ma anche negli altri uffici la situazione non era migliore.

I lavoratori sanno benissimo che non è andata così!
Fin da subito c’è stato il mancato presidio delle tematiche di sicurezza sui territori, con la scarsa informazione affidata unicamente alla intranet aziendale; i lavoratori disorientati chiedevano “lumi” agli RLS (per altro inizialmente snobbati dall’azienda) per avere istruzioni di comportamento.
Nei call center mancava il minimo indispensabile per garantire l’igiene dei lavoratori, a partire dalle postazioni appiccicate, la scarsa pulizia di ambienti di lavoro, mancanza di gel igienizzanti, disinfettanti, ma anche negli altri uffici la situazione non era migliore.

La richiesta di ricorrere al lavoro agile di questi settori si è fatta molto pressante giorno dopo giorno!
I tecnici che lavoravano all’esterno si ricordano sicuramente le innumerevoli pressioni di taluni responsabili per andare a casa dei clienti, protetti solo con guanti da lavoro; per loro era già forte lo stress per la preoccupazione di poter trasmettere l’eventuale virus contratto, anche ai propri cari!
Per non parlare dei luoghi di lavoro non presidiati perennemente sporchi e mai sanificati, della mancanza di sapone, di carta asciugamani, di acqua corrente, delle imprese appaltatrici che non sono mai state informate e spesso non hanno rispettato le norme di sicurezza, ecc. ecc.
Sulla realtà della situazione in tim, Il peggio lo abbiamo letto nel recente accordo del 28 aprile 2020 firmato dai segretari dei “semprefirmatari”, ormai sempre più distaccati da realtà e lavoratori.
Su quel documento relativo alla fase 2, è decritta “una realtà virtuale” da persone che hanno dimostrato di essere digiune di sicurezza sul lavoro, basti leggere le ultime due righe che riportano:
“Appositi incontri saranno inoltre organizzati a livello territoriale per garantire il coinvolgimento di RLS, RSU e organizzazioni sindacali firmatarie”
Le linee guida menzionate nell’accordo, tra l’altro, sono mancanti di molti dei suggerimenti forniti dagli RLS, che conoscono molto bene i problemi dei lavoratori.
Insomma, esistono due versioni: una vera di ogni giorno di lavoro…e una virtuale che compare su taluni documenti…per fortuna i lavoratori conoscono bene qual è la realtà!!!


Passate a SNATER da sempre in prima linea per la sicurezza dei lavoratori!

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