Comunicati Nazionali
Qualche speranza per la rivalutazione delle pensioni
Dobbiamo tornare ancora una volta sulla questione del mancato adeguamento al costo della vita delle pensioni, ma questa volta per dare un minimo di speranza ai pensionati che si sono visti tagliare questa parte apparentemente leggera delle loro entrate. Ma prima è necessario un piccolo riassunto, in modo che ognuno possa capire la situazione e comportarsi con cognizione di causa.
Nel 1992 il governo Amato, dopo l’abolizione della scala mobile, ha fatto il primo, odioso intervento, limitando l’adeguamento delle pensioni al solo aumento del costo della vita e, non più, anche alle dinamiche salariali.
Con il DL 201 del 6/12/2011, il governo Monti stabilisce il blocco totale dell’adeguamento delle pensioni per tutte quelle che eccedono i 1088,00€ netti. Con la sentenza n°70 del 2015, la Corte Costituzionale dichiara incostituzionale questo decreto, riportando la situazione alla situazione precedente.
Il 21/5/2015, con il DL 65, il governo Renzi interviene nuovamente sulla questione e invece di adeguarsi alla sentenza della Corte, anzi in evidente contrasto con questa, stabilisce l’erogazione di una somma fissa a parziale compensazione degli aumenti escludendo comunque le pensioni sopra i 3.000,00€ lordi probabilmente contando sulla bassa percezione del problema che può avere un pensionato di fronte ad una pensione che non è diminuita ma solo che non aumenta.
Lo SNATER ha cercato, in questo ultimo anno, di verificare la possibilità di una azione giudiziaria in difesa del diritto dei pensionati a vedersi rivalutata la pensione secondo la sentenza della Corte, incontrando alcune associazioni che stavano preparando iniziative in tal senso; finalmente qualcosa si è mosso, anche per merito dei tribunali di Bari e Brescia, oltre che della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna, che hanno rimandato alla Corte Costituzionale anche il DL 65 del ministro Poletti perché ne venga vagliato il profilo costituzionale: questi fatti aprono la strada a varie possibilità, ma prima di tutto è necessario che i pensionati che vogliono vedersi riconosciuti i loro diritti sin dall’inizio mandino all’INPS, entro il 31/12/2016, una lettera di interruzione dei termini di prescrizione; questo atto è determinante per non perdere il pregresso.
Lo SNATER invita dunque tutti i pensionati a scaricare dal sito www.snater.it la lettera di interruzione da inviare all’INPS per raccomandata e, appena saranno definite, li informeremo sulle iniziative che saranno intraprese ed alle quali li inviteremo ad aderire.
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2016-05-30-snater-generale_comunicato_adeguamento-pensioni