Mettiti in comunicazione con noi

Comunicati Nazionali

La TIM senza lo SNATER

Pubblicato

-

I CONFEDERALI, A SEGUITO DEL RECENTE ACCORDO AL MISE, SI ATTRIBUISCONO IL MERITO DI RIUSCIRE AD OTTENERE IL MIGLIORE DEGLI ACCORDI POSSIBILI CON LA CONTROPARTE. LA COSA CHE PERÒ EVITANO ACCURATAMENTE DI DIRE È CHE PERSINO NEGLI ACCORDI FIRMATI DA LORO, E NON DA SNATER, ORAMAI SI TIENE CONTO INESORABILMENTE DELLA NOSTRA AZIONE SINDACALE. ECCO COME SAREBBE IL MONDO TIM SE SNATER NON FOSSE MAI ESISTITO DAL PRIMO MOMENTO.

Esiste un punto zero, un oscuro nadir, che ha visto un cambiamento profondo dell’atteggiamento del management aziendale nella gestione del futuro di quella che era una grande azienda di telecomunicazioni: la scalata Olivetti alla Telecom del 1999 con la rinuncia dello Stato ad esercitarne il controllo (la c.d. golden share, come scimmiottano gli anglofoni nostrani). Da quel momento in poi il successivo rinnovo del CCNL del 2000 e la prima dichiarazione di esuberi, con l’introduzione di CIGS e della mobilità (accordo quadro con i confederali), fanno prendere all’azienda una direzione inedita e ingiustificata. Di lì a poco sarebbero partite a raffica le esternalizzazioni (una ventina sino ad oggi) e l’uso indiscriminato degli appalti in attività non più ritenute fondamentali nel processo produttivo (attività c.d. core). Da quel punto preciso, i compensi del top management hanno cominciato a lievitare partendo dai 13 e toccando i 500 stipendi del dipendente medio.

In questo scenario lo SNATER, fino a quel momento presente nella sola ex Italcable, diventa improvvisamente protagonista in Telecom, complice soprattutto l’inerzia dei sindacati storici delle TLC che, nella migliore delle ipotesi, sottovalutano decisamente la gravità della nuova situazione.

Da quel momento SNATER ha deciso di porre un ostacolo a questa deriva autodistruttiva agendo con tutte le armi legali a sua disposizione. Ovvero:

• contro i trasferimenti coatti
• contro la CIGS (proprio a partire da quella del 2000 firmata da tutti i confederali)
• contro la mobilità non volontaria
• contro le cessioni di ramo d’azienda reiterate
• contro l’introduzione del controllo a distanza
• contro il lavoro non remunerato (franchigia e timbratura in postazione)
• contro i demansionamenti (esempio recente il Site Specialist)
• contro i regolamenti unilaterali peggiorativi

In tutte queste partite SNATER ha vinto (o sta vincendo) legalmente contro l’azienda, quasi sempre da solo e quasi sempre dovendo anche contrastare accordi già firmati dai sindacati confederali. Senza questa azione costante oggi avremo una TIM che opera sempre a suo piacimento in tutte le tematiche elencate: TIM senza SNATER sarebbe oggi un posto decisamente inospitale per il dipendente medio (non per il management). Al contrario, anche gli accordi firmati dagli altri e non da SNATER, devono tener conto dei vincoli imposti da noi.
E scusate se è poco.

Scarica il Comunicato: 2018 06 30 – La TIM senza SNATER

Continua a leggere